martedì 13 dicembre 2011

Concorsi letterari - Ma è il caso di parteciparci?

Quest'argomento è nato da alcune letture su blog di esordienti e su Facebook, in merito alla possibilità di partecipare ad un concorso letterario e di quanto sia utile o meno inserirsi in queste tenzoni.
Non c'é un'unica risposta ovviamente ma mi sento di osservare alcune discrepanze, tra i concorsi che vengono indetti a vario titolo, e che spesso nascondono attività poco trasparenti da parte degli organizzatori.
A volte vengono chiesti degli oboli per sostenere i costi di segreteria, e a questo punto sorge spontaneo chiedersi: ma se non sei in grado di sostenere i costi di un concorso, perché bandirlo?
In altre occasioni si deve obbligatoriamente acquistare una copia dell'elaborato pubblicato a seguito del concorso, ricadendo a mio avviso in una spirale di profitto, più che di vera valutazione degli esordienti che partecipano alla tenzone editoriale. Poi ci sono quelli che vincolano all'acquisto di una un certo numero di libri per poter accedere alla selezione. Insomma, sono rarissimi i casi in cui chi voglia avvicinarsi non debba 'pagare pegno', per poi che cosa in cambio? Notorietà? La pubblicazione presso qualche prestigioso editore? Io ora sto per inviare una serie di racconti per un concorso, ma l'ho fatto più mosso dall'entusiasmo del momento, che dalla convinzione di arrivare tra i finalisti. Vedremo, se non altro il materiale lo potrò utilizzare per i nostri manuali, lì almeno non mi costerà nulla inserirli.

3 commenti:

  1. Pagare per partecipare?
    Credo sia un errore e indizio della "poca serietà" del concorso al quale si va a partecipare...

    Ma qualche concorso serio ci sarà no?!

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  2. Io non ho mai partecipato ai concorsi e non so se mai lo farò.

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  3. Non è mica un obbligo farli, soprattutto viste certe premesse. L'importante è non farsi abbindolare da promesse poco serie...

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